di Bianca Seciu II B
Terrore,
ansia, preoccupazione: la scala dei valori in vista della maturità
ha una gradazione quanto mai eterogenea. C’è chi studia tantissimo
e chi invece la prende con leggerezza. E’ un rito che si ripete
ogni anno e in tutte le scuole d’Italia. E’ successo in ogni
famiglia, ai nonni, ai padri e ora naturalmente ai figli. Ogni anno
sempre uguale. Si
può dire se l'esame attuale sia più o meno facile rispetto alla
formula degli anni passati? «No,
più facile no – spiega la professoressa Casavecchia -. Se uno
studia con continuità è meglio, ed è più preparato. Nonostante
ciò l'ansia rimane».
Ansia dunque. “Si sono ansiosa e non poco, perché non ho idea di che professori mi capiteranno e a che domande mi toccherà rispondere” dice Alice Amoruso, VA. Mentre ben altro è lo stato che agita Gabriele Prandi, VF: “Più che altro ho paura di non essere ammesso”. C’è un incubo, ed è la matematica. E dire che allo scientifico dovrebbe essere la materia nella quale sentirsi forti. Ma anche in sondaggio svolto in tutta la scuola ha invece evidenziato che si tratta di uno scoglio davvero arduo da superare. Dice Alice: “Sicuramente l'orale mi spaventa perché sarò per un'ora in mezzo a una commissione che mi fisserà continuamente e sarò impanicatissima. Anche matematica, però, è molto preoccupante”. Gabriele concorda: “La seconda prova, di matematica, per la difficoltà degli argomenti è quella che più mi spaventa”. E di questo “spauracchio mate” concorda persino la professoressa Casavecchia: “Fanno bene a temere Matematica, anche io sarei preoccupata in quella direzione”.
Poi, oltre alle materie, c’è il problema del voto. Fondamentale per chi intende proseguire la carriera degli studi. Gabriele è convinto che la maturità fornisca una valutazione equa dello studente: “Il voto della maturità rispecchia la prova d'esame, mentre per il rendimento complessivo ci sono i voti annuali”. Mentre Alice già ipotizza quale sarebbe il voto che compenserebbe equamente cinque anni di liceo: “Considerando che il voto di maturità dovrebbe rispecchiare su per giù la mia media forse potrei aspirare ad un 70, più che altro perché quest'anno sto studiando troppo e sempre”. Divergono invece le opinioni dei due studenti sulla valutazione che la maturità infine esprime. “Non è in un'ora di orale e tre prove, che potrebbero anche andare male per colpa dell'agitazione, che si può giudicare il lavoro di 5 anni” asserisce Alice, mentre Gabriele è invece convinto che la maturità rende infine abbastanza giustizia dei meriti di uno studente.
Resta l’ansia. Già più che palpabile. Gabriele vede i propri compagni …“un po' ansiosi ma nonostante questo cercano di viverla serenamente”. Mentre Alice ci tiene a sottolineare che, al momento opportuno, si sconterà anche la stanchezza: “Ogni giorno una verifica o un'interrogazione. Non abbiamo un attimo di respiro”. Che fanno, in questo contesto, i prof? “Io cerco di tranquillizzarli e metterli a loro agio» conclude Daniela Casavecchia.
Ansia dunque. “Si sono ansiosa e non poco, perché non ho idea di che professori mi capiteranno e a che domande mi toccherà rispondere” dice Alice Amoruso, VA. Mentre ben altro è lo stato che agita Gabriele Prandi, VF: “Più che altro ho paura di non essere ammesso”. C’è un incubo, ed è la matematica. E dire che allo scientifico dovrebbe essere la materia nella quale sentirsi forti. Ma anche in sondaggio svolto in tutta la scuola ha invece evidenziato che si tratta di uno scoglio davvero arduo da superare. Dice Alice: “Sicuramente l'orale mi spaventa perché sarò per un'ora in mezzo a una commissione che mi fisserà continuamente e sarò impanicatissima. Anche matematica, però, è molto preoccupante”. Gabriele concorda: “La seconda prova, di matematica, per la difficoltà degli argomenti è quella che più mi spaventa”. E di questo “spauracchio mate” concorda persino la professoressa Casavecchia: “Fanno bene a temere Matematica, anche io sarei preoccupata in quella direzione”.
Poi, oltre alle materie, c’è il problema del voto. Fondamentale per chi intende proseguire la carriera degli studi. Gabriele è convinto che la maturità fornisca una valutazione equa dello studente: “Il voto della maturità rispecchia la prova d'esame, mentre per il rendimento complessivo ci sono i voti annuali”. Mentre Alice già ipotizza quale sarebbe il voto che compenserebbe equamente cinque anni di liceo: “Considerando che il voto di maturità dovrebbe rispecchiare su per giù la mia media forse potrei aspirare ad un 70, più che altro perché quest'anno sto studiando troppo e sempre”. Divergono invece le opinioni dei due studenti sulla valutazione che la maturità infine esprime. “Non è in un'ora di orale e tre prove, che potrebbero anche andare male per colpa dell'agitazione, che si può giudicare il lavoro di 5 anni” asserisce Alice, mentre Gabriele è invece convinto che la maturità rende infine abbastanza giustizia dei meriti di uno studente.
Resta l’ansia. Già più che palpabile. Gabriele vede i propri compagni …“un po' ansiosi ma nonostante questo cercano di viverla serenamente”. Mentre Alice ci tiene a sottolineare che, al momento opportuno, si sconterà anche la stanchezza: “Ogni giorno una verifica o un'interrogazione. Non abbiamo un attimo di respiro”. Che fanno, in questo contesto, i prof? “Io cerco di tranquillizzarli e metterli a loro agio» conclude Daniela Casavecchia.
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