giovedì 25 aprile 2013

Selezioni d'accesso

di Ernesto Gribaudo, III D
Recentemente si è ipotizzata una selezione di accesso agli istituti delle scuole superiori. La discussione che si è sviluppata parte da un dato di fatto: il rilevante aumento di iscritti ai licei scientifici. Il dilemma si pone tra il diritto allo studio per tutti gli studenti e le difficoltà oggettive di accogliere un così grande numero di candidati. Anche il liceo Volta ha valutato questa soluzione e l’opinione predominante è stata favorevole all’introduzione delle selezioni d’accesso che prendono in considerazione la presenza di fratelli o sorelle già iscritti all'istituto, la zona di appartenenza dello studente e le votazioni della pagella di seconda media. “Ho scelto il Volta perchè era comodo rispetto alla mia abitazione e poi me ne avevano parlato bene” spiega Gabriele di IAs. “Del Volta, oltre alla comodità – spiega Bianca, IIB – mi ha colpito l'organizzazione”. Il problema della eccessiva popolazione di studenti è probabilmente determinato da una migrazione importante dagli istituti tecnici verso i licei. Possibili spiegazioni: il desiderio da parte di molti studenti di proseguire gli studi a livello universitario con una migliore preparazione, il rimandare la decisione di indirizzo definitivo di studio in un’età più avanzata e la convinzione che, attraverso il liceo e le successive facoltà universitarie, si possa ambire a una posizione professionale più elevata durante la vita lavorativa. Durante il percorso liceale si verifica il fenomeno della selezione naturale tra i vari anni. I dati affermano che il calo della partecipazione allo studio dalla prima alla quinta è di circa 165 studenti (275 in prima, 110 in quinta ) che contemporaneamente determinano una riduzione delle classi da dieci a cinque. Il calo è significativo e sarebbe interessante analizzare i dati che indicano verso quale direzione si orientano gli studenti che abbandonano il liceo. “Paradossalmente – dice Martina – la nostra classe è cresciuta: da 24 a 26. Si sono aggiunti dei bocciati, oltre a gente trasferita da altre scuola”.”Dei 22 che eravamo in prima, saremmo rimasti in 17. Nel frattempo, grazie alla legge Gelmini, quella classe è sparita”: è il caso di Simone, III B. Purtroppo una mappatura precisa delle cause e delle direzioni di uscita non è disponibile e non consente valutazioni più dettagliate del fenomeno. Il problema dovrebbe sensibilizzare famiglie e studenti verso una maggiore riflessione sulle proprie capacità e attitudini da fare prima della iscrizione al corso di studio liceale.

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