di Ernesto Gribaudo, III D
Recentemente
si è ipotizzata una selezione di accesso agli istituti delle scuole
superiori. La discussione che si è sviluppata parte da un dato di
fatto: il rilevante aumento di iscritti ai licei scientifici. Il
dilemma si pone tra il diritto allo studio per tutti gli studenti e
le difficoltà oggettive di accogliere un così grande numero di
candidati. Anche il liceo Volta ha valutato questa soluzione e
l’opinione predominante è stata favorevole all’introduzione
delle selezioni d’accesso che prendono in considerazione la
presenza di fratelli o sorelle già iscritti all'istituto, la zona di
appartenenza dello studente e le votazioni della pagella di seconda
media. “Ho scelto il Volta perchè era comodo rispetto alla mia
abitazione e poi me ne avevano parlato bene” spiega Gabriele di
IAs. “Del Volta, oltre alla comodità – spiega Bianca, IIB – mi
ha colpito l'organizzazione”. Il problema della eccessiva
popolazione di studenti è probabilmente determinato da una
migrazione importante dagli istituti tecnici verso i licei. Possibili
spiegazioni: il desiderio da parte di molti studenti di proseguire
gli studi a livello universitario con una migliore preparazione, il
rimandare la decisione di indirizzo definitivo di studio in un’età
più avanzata e la convinzione che, attraverso il liceo e le
successive facoltà universitarie, si possa ambire a una posizione
professionale più elevata durante la vita lavorativa. Durante il
percorso liceale si verifica il fenomeno della selezione naturale tra
i vari anni. I dati affermano che il calo della partecipazione allo
studio dalla prima alla quinta è di circa 165 studenti (275 in
prima, 110 in quinta ) che contemporaneamente determinano una
riduzione delle classi da dieci a cinque. Il calo è significativo e
sarebbe interessante analizzare i dati che indicano verso quale
direzione si orientano gli studenti che abbandonano il liceo.
“Paradossalmente – dice Martina – la nostra classe è
cresciuta: da 24 a 26. Si sono aggiunti dei bocciati, oltre a gente
trasferita da altre scuola”.”Dei 22 che eravamo in prima, saremmo
rimasti in 17. Nel frattempo, grazie alla legge Gelmini, quella
classe è sparita”: è il caso di Simone, III B. Purtroppo una
mappatura precisa delle cause e delle direzioni di uscita non è
disponibile e non consente valutazioni più dettagliate del fenomeno.
Il problema dovrebbe sensibilizzare famiglie e studenti verso una
maggiore riflessione sulle proprie capacità e attitudini da fare
prima della iscrizione al corso di studio liceale.
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