Il 16 marzo si è svolta a
Firenze la 18esima giornata della memoria per le vittime di mafia. Il
corteo, come ogni anno, ha avuto una grande adesione: 150 mila i
partecipanti che hanno marciato con decisione lungo le strade
fiorentine. Giovani, adulti, bambini tutti uniti contro la mafia, con
la speranza che ogni loro passo sia una conquista verso un Italia più
libera. La partecipazione dei ragazzi del liceo Volta è stata, in
questi anni, molto importante, complice anche l'iniziativa del
preside precedente di affittare un pullman, a sue spese, per tutti
gli studenti che avessero voluto parteciparvi. Quest'anno, purtroppo,
l'iniziativa è stata bocciata, facendo inferocire tutti gli studenti
che sarebbero voluti andare: "Io per due anni ho partecipato, ma
quest'anno visto che la Preside non ha lasciato andare i minorenni
non sono potuto andare”- spiega Jacopo Taverna . “Se la Preside
avesse finanziato, anche solo in parte, si sarebbe riusciti a fare il
pullman Volta come si era fatto l'anno scorso, con i maggiorenni che
si sarebbero presi la responsabilità dei minorenni" afferma il
rappresentante d'istituto Matteo Perotti. La Preside espone le sue
spiegazione, reputandole più che valide: "Non avevate un
progetto né un docente disponibile ad accompagnarvi. La stessa
associazione Libera, ha creato delle difficoltà, come ha fatto Terra
del Fuoco per il Treno della Memoria: negli anni scorsi, se tutti gli
studenti erano maggiorenni, potevano andare senza accompagnatore. Che
invece, da quest'anno, era necessario. Di fronte a queste condizioni,
siamo impotenti: è obbligatorio trovare un docente volontario
disposto ad accompagnarvi e a prendersi la responsabilità". La
scelta della Preside ha influito molto sulla partecipazione dei
giovani voltiani alla manifestazione, gran parte di loro ha dovuto
rinunciarvi poiché non c'era il mezzo di trasporto. Sono pochi i
ragazzi che nonostante la difficoltà nell'organizzazione portata
dalla decisione della Preside sono riusciti a essere presenti al
corteo fiorentino.
Neda Jahandarpour è una delle rare eccezioni: "Sono andata per due anni con la scuola. Quest'anno, dato che la Preside ha deciso che non mandava neanche i maggiorenni, sono andata con i pullman organizzati da Libera".
La scelta della preside, come previsto, ha smorzato l'entusiasmo di tutti coloro che, armati già di bandiera e cori, erano pronti a scendere in piazza, ma si son visti portare via il mezzo. Certamente una scelta difficile quella presa dalla professoressa Bocchino che sottolinea la scarsa organizzazione e l'indisponibilità dei docenti ad accompagnare gli studenti, altro dato piuttosto allarmante. Pensare che nessun "adulto" fosse disposto a seguire i ragazzi, stimolandoli a lottare contro le ingiustizie, è certamente poco confortante. Non si può pretendere che i giovani partecipino a iniziativi importanti come quelle di Libera, se i primi a rifiutare sono coloro che dovrebbero prendere come esempio. Non rimane altro che riporre confidare nel prossimo anno, sperano che la partecipazione aumenti, non solo da parte degli studenti ma anche da quella dei professori.
Neda Jahandarpour è una delle rare eccezioni: "Sono andata per due anni con la scuola. Quest'anno, dato che la Preside ha deciso che non mandava neanche i maggiorenni, sono andata con i pullman organizzati da Libera".
La scelta della preside, come previsto, ha smorzato l'entusiasmo di tutti coloro che, armati già di bandiera e cori, erano pronti a scendere in piazza, ma si son visti portare via il mezzo. Certamente una scelta difficile quella presa dalla professoressa Bocchino che sottolinea la scarsa organizzazione e l'indisponibilità dei docenti ad accompagnare gli studenti, altro dato piuttosto allarmante. Pensare che nessun "adulto" fosse disposto a seguire i ragazzi, stimolandoli a lottare contro le ingiustizie, è certamente poco confortante. Non si può pretendere che i giovani partecipino a iniziativi importanti come quelle di Libera, se i primi a rifiutare sono coloro che dovrebbero prendere come esempio. Non rimane altro che riporre confidare nel prossimo anno, sperano che la partecipazione aumenti, non solo da parte degli studenti ma anche da quella dei professori.
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