Quasi tutti su Facebook, di Martina Ravizza, III F
Soprattutto tra i giovani Facebook gode di grande successo. Il numero degli iscritti è enorme e tra questi anche i liceali sono davvero tanti. I motivi per cui si è su FB sono motivi diversi. C’è chi entra per conoscere nuove persone, chi per approfondire meglio i legami che già si hanno, chi semplicemente perché è “alla moda”. Chi lo usa per lavorare.
Insomma Facebook è ormai diventato parte integrante della vita quotidiana di uno studente. Pochi mancano all’appello. Ogni giorno tantissimi ragazzi guardano abitualmente il loro profilo o quello dei loro amici, “postano” foto e condividono stati. Ormai FB sa tutto di tutti; e non è sempre positivo. Infatti come testimoniano diverse ricerche - l'ultima condotta recentemente da Peter Buxmann dell’Università di Darmstadt e da Hanna Krasnova dell’Università Humboldt a Berlino Facebook - rende infelici.
Dicono gli esperti che FB genera “grande invidia alla quale veniamo sottoposti ogni qualvolta leggiamo le notizie sulla vita dei nostri amici e conoscenti che, anche se nella maggioranza dei casi amplifica la realtà dei fatti; ci può far sentire inferiori e ci stimola quindi a dare un’immagine migliore rispetto a quella offerta dagli altri. Oltre a questi fattori psicologici Facebook distrae: ci sono tantissimi ragazzi che, invece di studiare, passano il proprio pomeriggio leggendo gli stati altrui”.
Soprattutto tra i giovani Facebook gode di grande successo. Il numero degli iscritti è enorme e tra questi anche i liceali sono davvero tanti. I motivi per cui si è su FB sono motivi diversi. C’è chi entra per conoscere nuove persone, chi per approfondire meglio i legami che già si hanno, chi semplicemente perché è “alla moda”. Chi lo usa per lavorare.
Insomma Facebook è ormai diventato parte integrante della vita quotidiana di uno studente. Pochi mancano all’appello. Ogni giorno tantissimi ragazzi guardano abitualmente il loro profilo o quello dei loro amici, “postano” foto e condividono stati. Ormai FB sa tutto di tutti; e non è sempre positivo. Infatti come testimoniano diverse ricerche - l'ultima condotta recentemente da Peter Buxmann dell’Università di Darmstadt e da Hanna Krasnova dell’Università Humboldt a Berlino Facebook - rende infelici.
Dicono gli esperti che FB genera “grande invidia alla quale veniamo sottoposti ogni qualvolta leggiamo le notizie sulla vita dei nostri amici e conoscenti che, anche se nella maggioranza dei casi amplifica la realtà dei fatti; ci può far sentire inferiori e ci stimola quindi a dare un’immagine migliore rispetto a quella offerta dagli altri. Oltre a questi fattori psicologici Facebook distrae: ci sono tantissimi ragazzi che, invece di studiare, passano il proprio pomeriggio leggendo gli stati altrui”.
Passiamo
dalle opinioni degli esperti a quelle dei ragazzi: “Entro
soprattutto per partecipare ai giochi virtuali - spiega Christian
Vaiana, II F
-, e per chattare con le persone. Solitamente ci passo circa due ore,
due ore e mezzo al giorno”.
Opinione diversa quella di Valeria Fava, sempre III F: “Secondo me Facebook ha molte utilità: mi serve per staccare dallo studio, organizzare eventi e parlare con persone che vivono lontane. Inoltre credo che sia anche un buon risparmio rispetto agli sms o alle chiamate via cellulare. Purtroppo ci passo solo mezz'ora al giorno, perché lo studio non mi permette più distrazioni. Riesco però anche ad entrare dal cellulare”.
Ma, al di là dell’utilizzo, che cosa ne pensano più in generale? “Ogni tanto è una distrazione, perché è sicuramente più interessante vedere ciò che succede in rete piuttosto che studiare argomenti scolastici - aggiunge Christian -, però per altri versi è positivo: permette di conoscere nuove persone. Credo che sia molto utile sotto certi aspetti, ma certamente distrae e, soprattutto quando bisogna studiare può diventare problematico”.
Opinione diversa quella di Valeria Fava, sempre III F: “Secondo me Facebook ha molte utilità: mi serve per staccare dallo studio, organizzare eventi e parlare con persone che vivono lontane. Inoltre credo che sia anche un buon risparmio rispetto agli sms o alle chiamate via cellulare. Purtroppo ci passo solo mezz'ora al giorno, perché lo studio non mi permette più distrazioni. Riesco però anche ad entrare dal cellulare”.
Ma, al di là dell’utilizzo, che cosa ne pensano più in generale? “Ogni tanto è una distrazione, perché è sicuramente più interessante vedere ciò che succede in rete piuttosto che studiare argomenti scolastici - aggiunge Christian -, però per altri versi è positivo: permette di conoscere nuove persone. Credo che sia molto utile sotto certi aspetti, ma certamente distrae e, soprattutto quando bisogna studiare può diventare problematico”.
Ovviamente
il fatto che quasi tutti gli studenti abbiano Facebook implica una
piccolissima percentuale di quelli che invece non lo usano oppure
neanche sono registrati. Forse è proprio verso queste persone che si
concentra l’interesse della maggioranza degli iscritti. In terza B
ci sono due ragazzi che non sono su Facebook. E le loro ragioni sono,
in questo momento, più interessanti rispetto a quelle di chi invece
c’è. Il primo è Valerio
Marengo
che ci spiega perché non vuole entrare sul social più famoso: “Alle
medie non avevo il computer e quindi non potevo registrarmi; adesso
potrei entrare, ma non ne sento il bisogno. Se ci sono dei problemi
con la classe e ho bisogno di risolverli uso il cellulare”. Il
secondo è André
Manrique,
la pensa quasi allo stesso modo, anche se ogni tanto entra su
Facebook usando i profili dei suoi amici. “Non potevo registrarmi
su questo sito perché fino a qualche anno fa non avevo internet.
Adesso invece ce l'ho, ma non mi sembra sia assolutamente necessario.
Poi, comunque, se ho bisogno di vedere qualcosa di importante entro
con il profilo dei miei amici oppure li sento tramite cellulare”.
Infine
abbiamo sentito un rappresentante del nostro laboratorio di
giornalismo, per capire come Facebook possa diventare utile per gli
articoli e i lavori che prepariamo. “Secondo me è molto utile per
noi, perché è un metodo veloce e gratuito. Noi del laboratorio -
spiega Chantelle
Bourcier II D
-, abbiamo un gruppo su Facebook e lì carichiamo file che sono bozze
degli articoli, oppure Giancarlo Emanuel ci comunica i progetti per i
prossimi numeri”. Si tratta di un gruppo chiuso.
Perciò
alla fine, tranne pochi esclusi, Facebook è considerato utile da
quasi tutti gli utenti, anche se molti concordano sul fatto che sia
una distrazione allo studio.
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